Guardia di Finanza. Violazioni privacy procedura di verifica dell’obbligo vaccinale.

Nell’ambito delle procedure di verifica dell’obbligo vaccinale diversi comandanti di Reparto, avrebbero trattato i dati personali in violazione della normativa sulla privacy.

 

Prot. 14/2021/SG                                                                          Roma, 17 dicembre 2021

Al Comando Generale della Guardia di Finanza

VI Reparto – Affari Giuridici e Legislativi

Ufficio Relazioni con Organismi di Rappresentanza e Associazioni Sindacali

Viale XXI Aprile, 51 – 00162 Roma

tramite pec: rm0010218p@pec.gdf.it

OGGETTO: Decreto Legge 26 novembre 2021, n. 172 recante “Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali”. Violazioni privacy procedura di verifica dell’obbligo vaccinale.

La presente Organizzazione Sindacale ha ricevuto numerose segnalazioni attinenti alla violazione della procedura di verifica del rispetto dell’obbligo vaccinale, con particolare riferimento alle modalità di acquisizione delle informazioni necessarie propedeutiche all’invito a produrre la documentazione vaccinale, così come previsto dall’articolo 4-ter del decreto legge n. 44/2021.

Al riguardo sembrerebbe che diversi comandanti di Reparto, responsabili delle strutture in cui presta servizio il personale, avrebbero inoltrato detto invito senza attuare le procedure previste dalla circolare n. 0354509/2021 emanata da codesto Comando Generale[1].

In numerosi casi, infatti, sarebbe stata effettuata la verifica propedeutica all’invito, pur non disponendo dell’accesso alla Piattaforma NoiPA che interagisce, in modalità asincrona, con la PN-DGC, a personale assente dal servizio e, quindi, neanche in modalità one to one all’atto dei controlli all’accesso,tramite l’App verifica C19.  

Tali  modalità sono esplicitate nella citata circolare n. 0354509/2021, nella quale al paragrafo 5. Controlli telematici e interlocuzioni preventive con il personale, si prevede che: “Per consentire i dovuti accertamenti, sarà prossimamente rilasciata apposita piattaforma che, attraverso l’interoperabilità con i sistemi informativi gestiti da NoiPA/INPS, permetterà ai militari previamente abilitati come “verificatori” di visualizzare la situazione vaccinale del personale in servizio alla propria sede individuando le posizioni contrassegnate dall’assenza di “green pass rafforzato”.

Le disposizioni proseguono precisando: “Qualora entro il 14 dicembre p.v. non sia ancora stato reso possibile l’accesso alla piattaforma sopra indicata, a decorrere dal successivo giorno 15 la verifica dovrà essere effettuata in modalità one to one. In tale ipotesi, ì responsabili delle strutture richiederanno a ciascuno dei militari destinatari dell’obbligo vaccinale per i quali, all’atto dei controlli all’accesso, l’App verifica C19 non evidenzi l’informazione relativa al possesso del green pass “rafforzato”, la documentazione prevista dall’art. 4-ter comma 3.

Tali contingenze, qualora confermate, potrebbero configurare un trattamento di dati personali in violazione dell’articolo 5 del Regolamento (UE) 2016/679, con conseguente richiesta di intervento sui dati di cancellazione dei dati (art. 17), di limitazione del trattamento (art. 18) e di opposizione al trattamento (art. 6, paragrafo 1, lettera e o lettera f).

L’articolo 4 fornisce la definizione di «violazione dei dati personali» come: “la violazione di sicurezza che comporta accidentalmente o in modo illecito la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati.”

Per quanto sopra esplicato, in considerazione della possibile compromissione della protezione dei dati, si richiede di voler richiamare al rispetto delle disposizioni di vertice i Comandanti di Reparto, al fine di verificare eventuali trattamenti dei dati non conformi al Regolamento UE 2016/679.

Nell’auspicare un tempestivo intervento in tal senso, questa organizzazione sindacale resta a disposizione per ogni altro elemento di dettaglio.

LA SEGRETERIA GENERALE

[1] Il Garante della Privacy con il Provvedimento del 13 dicembre 2021 (Registro dei provvedimenti n. 430 del 13 dicembre 2021)ha fornito le disposizioni attinenti alle modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 17 giugno 2021.

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