La legge è servita!
Finalmente la Camera ha approvato la legge Corda riguardante le \”Norme sull\’esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare\” e difficilmente verrà migliorata al Senato.
Come nella celebre novella del Boccaccio, il Maso della politica favoleggia il Bengodi[1] dei sindacati militari.
Le associazioni sindacali saranno economicamente floride e potranno fornire l’assistenza necessaria ai propri associati, i quali verseranno con gioia la quota di adesione. Non vi sarà alcun aggravio di spesa per le amministrazioni. E per mantenere la propria integrità e indipendenza le associazioni non accetteranno eredità o legati, donazioni o sovvenzioni in qualsiasi forma.
I delegati lavoreranno per pura passione, fuori dall’orario di servizio, rinunciando al proprio tempo libero a detrimento di quello da dedicare alla propria famiglia.
Potranno liberamente svolgere la loro attività, perché il loro comportamento sarà improntato alla correttezza formale e ai doveri derivanti dal giuramento prestato, dal grado, dal senso di responsabilità e dal contegno da tenere. Tutto pur di non irritare i propri superiori.
L’importante, poi, sarà di non interessarsi delle materie concernenti l’ordinamento, l’addestramento, le operazioni, il settore logistico-operativo, il rapporto gerarchico-funzionale e l’impiego del personale, cose per cui non c’è nulla da sindacare. D’altronde perché mai i sindacati dovrebbero interessarsi dell\’articolazione dell\’orario di servizio e della mobilità del personale?
Le attività sindacali saranno svolte agevolmente fuori dell’orario di servizio e, addirittura, si potranno tenere riunioni durante l’orario di servizio per ben dieci ore l’anno. E per facilitare queste riunioni i militari che vorranno partecipare potranno addirittura fruire di permessi o licenza. Cosa dire poi della formidabile possibilità, per delle associazioni private, di poter tenere riunioni fuori dell’orario di servizio e in luoghi aperti al pubblico.
Ma anche la selezione dei delegati sarà attenta, perché saranno ammessi solo militari integerrimi, che non si trovino in stato di sospensione dell’impiego, non abbiano riportato condanne per delitti non colposi o sanzioni disciplinari di stato e che non siano imputati in procedimenti penali per delitti non colposi. Anche qui poco importa se l’applicazione della sospensione sarà di natura precauzionale per adozione facoltativa dell’amministrazione, ancor che connessa a un procedimento disciplinare, o che l’imputazione sarà proposta dal superiore gerarchico.
E anche qualora vi sia un improbabile contenzioso, ci sarà il giudice amministrativo che risolverà le controversie con la celerità e l’imparzialità che lo contraddistingue.
Ma d’altronde se vi fosse ancora qualche rappresentante delle associazioni fuorviato, che volesse avvalersi della propria azione sindacale, c’è pur sempre il Ministero competente che potrà provvedere alla cancellazione dell’associazione sindacale dall’albo. Al Ministero basterà poco per mettere le cose a posto, basterà la violazione di una qualsiasi prescrizione della legge, che sia l’interessamento a materie escluse dalla competenza, la mancata pubblicazione del bilancio o lo svolgimento dell’attività sindacale in servizio. Ma anche in questo caso non ci sarà da preoccuparsi perché l’associazione sindacale avrà ben 10 giorni di tempo per presentare le sue osservazioni.
Insomma con le associazioni sindacali le caserme saranno colme di allegria, scevre da problemi o preoccupazioni, tutti saranno accontentati, i militari accorreranno a frotte a iscriversi non appena comprenderanno che i delegati delle associazioni potranno difendere i loro diritti a spada tratta senza paura di ripercussioni.
Ai novelli Calandrini, pronti a seguire le beffarde indicazioni di Bruno e di Buffalmacco, non rimane che andare alla ricerca dell\’elitropia[2].
23 luglio 2020
Fabio Perrotta
[1] Nella novella \”Calandrino e l\’Elitropia\”, Bengodi è il paese immaginario, descritto da Maso del Saggio, dove “si legano le vigne con le salsicce” e dove “scorre un fiumicello della migliore vernaccia, senza una gocciola d’acqua”, dove le montagne sono di formaggio parmigiano grattugiato, le genti passano il tempo a cuocere maccheroni e ravioli, e ognuno se ne mangia a volontà.
[2] Nella novella del Boccaccio Calandrino è il personaggio credulone che va alla ricerca dell\’elitropia: la magica pietra che rende invisibile chi la porta.