Lettera inviata al Comando Generale del Corpo il 20.04.2020
L’emergenza epidemiologica da COVID-19
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), lo scorso 11 marzo ha dichiarato la pandemia da COVID-19, a seguito dell’incremento esponenziale dei casi di contagio in tutto il mondo.
Nel nostro Paese è in atto un’emergenza epidemiologica la cui evoluzione ha avuto nel corso dei mesi una progressione drammatica: al 19 aprile 2020 sono 108.257 i soggetti attualmente positivi e 23.660 i deceduti (fonte: Dipartimento della Protezione Civile).
Nonostante la gravità degli accadimenti, a questa Organizzazione Sindacale continuano a pervenire segnalazioni di associati riguardo alla mancata attuazione, in alcuni reparti, delle disposizioni impartite dall’Autorità di Vertice del Corpo sulla scorta delle prescrizioni del Governo.
Dobbiamo, pertanto, ribadire la necessità di limitare la diffusione del contagio e, nel contempo, di preservare la salute del personale e fronteggiare non prevedibili carenze di organico nei reparti, attraverso le misure urgenti rinvenibili nell’art. 87 del Decreto Legge n. 18/2020, ovverossia di limitare la presenza del personale alle attività indifferibili e per cui sia necessaria la presenza.
Nella norma sono indicati gli strumenti necessari per raggiungere tale scopo: si tratta del lavoro agile quale modalità ordinaria della prestazione lavorativa e del congedo straordinario per i quali questa Organizzazione Sindacale ha già proposto appropriate analisi interpretative dei due istituti.
Il primario obiettivo della disposizione è di evitare l’assembramento di personale negli uffici e, precipuamente, di evitare il loro spostamento, in adempimento alle disposizioni governative in materia di contenimento del contagio, le quali trovano la più chiara espressione nella denominazione del DPCM 8 marzo 2020 #iorestoacasa.
Purtuttavia, sembrerebbe che, in svariati reparti, è completamente disattesa la precipua finalità delle disposizioni governative: la forma di lavoro agile o lavoro a distanza non è contemplata o addirittura osteggiata, ovvero è attuata in modo parziale ed ancora più raro è il ricorso all’istituto del congedo straordinario o dispensa temporanea dal servizio.
In ultimo, occorre rappresentare che le numerose segnalazioni pervenute a questa O.S., riguardano anche le otto regioni che l’Istituto Superiore della Sanità ha definito zone rosse a causa dell’elevata trasmissione di SarsCoV2.
Per tutto quanto sopra, si auspica un immediato intervento dell’Autorità di Vertice affinché siano sensibilizzati i Comandanti di reparto ad ogni livello alla scrupolosa osservanza delle disposizioni impartite.
La Segreteria Generale